Un convoglio umanitario di auto Tesla diretto in Ucraina
L’iniziativa è partita dai soci di Tesla Owners Italia, l’associazione non-profit di proprietari delle vetture di Elon Musk
Tesla Owners Italia, in collaborazione con Conadi, associazione romana a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha organizzato una spedizione umanitaria di primo soccorso diretta al confine tra Polonia e Ucraina per portare generi di prima necessità, materiale sanitario e vestiti per bambini, richiesti dalle associazioni locali e riportare in Italia profughi in fuga dalla guerra.
L’iniziativa è partita quasi spontaneamente tra i soci Tesla Owners Italia, associazione non-profit di proprietari delle vetture di Elon Musk. L’emergenza umanitaria, la situazione drammatica dei profughi, hanno spinto il presidente Luca Del Bo a muoversi, insieme a un ristretto gruppo di soci per portare un aiuto concreto a una popolazione in estrema difficoltà.
Il primo convoglio, le storie
E così lo scorso fine settimana venerdì 11 marzo alle 6 del mattino, è partito da Milano il primo convoglio esplorativo in collaborazione con Conadi: sette auto Tesla cariche di materiale medico, cibo, alimenti per bambini, latte in polvere, pannolini, coperte e anche un generatore da 3kW si sono dirette alla volta dell’Ucraina. E al ritorno hanno accompagnato alcuni profughi a ricongiungersi con i loro familiari in Italia.
Oltre 3300 km attraverso l’Europa dall’alba di venerdì 11 fino alla notte fonda di domenica 13 quando le donne e i bambini ucraini hanno riabbracciato i familiari e trovato una casa dove concludere il loro lunghissimo viaggio.
Una prima missione esplorativa, con poche vetture, affidata a guidatori esperti, non priva di insidie e di imprevisti, dalle lunghe code – fino a quattro ore di attesa – per l’ingresso in territorio ucraino a causa dei minuziosi controlli doganali per questioni di sicurezza e per scongiurare attentati e trasporto di materiale potenzialmente pericoloso.
Nella direzione opposta a piedi arrivavano i profughi che lasciavano il territorio di guerra. Attraverso una serie di tende verdi e arancioni venivano rifocillati, esaminati e curati.
È commovente anche l’incontro con Natalia, la volontaria ucraina di Leopoli, che regala ai teslisti un souvenir, una piccola medaglia con i colori nazionali, li ringrazia e li invita nella sua città al prossimo viaggio. Terminate le lunghe operazioni di scarico dei materiali destinate a un’associazione di Leopoli che li smisterà sul territorio ucraino nei vari luoghi di necessità, la missione prosegue per prelevare i profughi diretti in Italia, ma qualcosa non va. Le persone che avrebbero dovuto partire per il nostro Paese non ci sono. O hanno già trovato un altro passaggio o non sono riuscite a raggiungere il punto di raccolta. Le incognite sono tante – spiegano i volontari sul posto – le persone vogliono lasciare il paese velocemente perché stremate da ore di viaggio e muoversi all’interno del paese non è facile.
I driver Tesla Owners non si arrendono e si dirigono nel più grande centro di accoglienza presso la cittadina polacca di Przemyśl. È un grande centro commerciale dismesso, dove trovano letti, brandine, farmacie, punti di ristoro e le rappresentanze dei vari paesi europei: Austria, Germania, Francia, Italia e molti altri Stati. Per entrare è necessario registrarsi, ogni driver deve essere identificato, così come gli Ucraini in cerca di un passaggio. Una macchina organizzativa perfetta dove i profughi trovano accoglienza e sostegno. Fuori dal centro commerciale in mezzo ai pullman e agli autisti in attesa, truck che vendono viveri, bevande calde e fuochi per scaldarsi.
Nello stand dell’Italia alcuni profughi sono diretti verso il nostro Paese, vengono assegnati ai driver di Tesla Owners Italia. Sono quattro donne, un adolescente e tre bambine dirette in provincia di Novara dove la mamma di una delle donne lavora da anni come badante.
Le prime due auto riescono dunque a ripartire alla volta dell’Italia solo nella tarda serata di sabato 12 per portare a destinazione i profughi nella tarda serata di domenica.
Il secondo convoglio, in partenza
La prossima missione è in partenza da Milano venerdì 18 marzo, con auto provenienti da tutto il Nord Italia, da Torino a Trieste. Già oltre dieci auto si sono registrate a questo secondo convoglio e partiranno cariche di materiale medico, cibo per bambini e pannolini, torce, fornelletti a gas, power bank e tutto il materiale che le associazioni sul territorio ci segnaleranno come necessario.
Con brevi soste da 15 minuti ogni 250/300 km per raggiungere un livello di carica dell’80% sufficiente per proseguire il viaggio, le Tesla hanno percorso all’andata 1500 km in poco più di 12 ore, con un costo di circa 75 euro. E se questo non bastasse Elon Musk già vicino al popolo ucraino e strenuo oppositore della guerra ha messo a disposizione ricariche gratuite nei supercharger Tesla nei paesi confinanti con l’Ucraina. Dunque, nessun costo in Ungheria, Slovacchia e Polonia.